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L’AGGRESSIVITA’ NELLE RELAZIONI: leggerla, comprenderla e gestirla.

    La pulsione aggressiva è una delle pulsioni vitali più importanti – anzi forse la più importante – di cui la natura ha dotato gli esseri viventi per garantirne la sopravvivenza. Perfino molti vegetali ne sono dotati. Vediamo come i cuccioli animali, quando vivono nel loro ambiente, giocano costantemente alla lotta per imparare, in modo divertente, le strategie di difesa, necessarie per la vita successiva. E’ una pulsione basilare e semplice, che mette in moto il corpo e l’ingegno in maniera istintiva ogni volta che si presenta un pericolo che metta in discussione la sopravvivenza e non permetta la fuga.

    Nell’essere umano, che si è dotato di cultura, le pulsioni istintuali si sono trasformate nel tempo e sono diventate comportamenti sociali legati alle epoche e luoghi propri di ogni popolazione. Nel tempo presente, però, fatto di canali globali di comunicazione veloci e diffusi su tutto il pianeta, i comportamenti umani si stanno standardizzando e diventando simili e facilmente trasmissibili in ogni luogo del mondo. E’ purtroppo sotto gli occhi di tutti che questo tipo di comunicazione globalizzata tenda a diffondere modelli di relazione che legano l’aggressività ai concetti di possesso e di dominio piuttosto che a quelli preposti alla conservazione della vita, che dovrebbero invece ispirarsi all’empatia, all’ascolto dell’altro e alla cooperazione. Basta pensare ai video-giochi, a moltissimi film e serial per bambini e soprattutto per ragazzi, alle trasmissioni di competizione televisiva, ai post che viaggiano nei social che, nella maggior parte, celebrano la vittoria ottenuta attraverso l’eliminazione dell’altro o la sua sotto missione. Raramente celebrano l’aiuto reciproco, la parità dei diritti, l’ascolto empatico, atteggiamenti che furono all’inizio della nostra stessa nascita come specie umana. Non possiamo quindi meravigliarci della violenza dilagante e spesso gratuita di cui sentiamo notizia ormai ogni giorno, da parte di persone sempre più giovani, spessissimo minorenni.

    La proposta della psicomotricità è quella di attivare fra i bambini e i giovani, attraverso laboratori corporei esperienziali, le potenzialità comunicative positive, che ogni essere umano possiede quando si trova in un contesto di ascolto di sé e degli altri, di condivisione e di libera espressione delle immaginazioni e dei desideri.

    Questo corso si rivolge agli insegnanti dei diversi gradi di scuola per sensilbilizzarli a un metodo relazionale e ad alcune attività di gruppo che possono essere utilizzate in quanto tali ma anche in sinergia con le materie curricolari e creare nelle classi – e in generale nelle comunità – un clima adatto a pacificare i conflitti.

    Si svolge durante:

    • 2 sabati di 7 ore l’uno per complessive 14 ore di attività pratico-esperienziale.
      La giornata del sabato è suddivisa in due sessioni, la prima dalle 9,30 alle13,00 e la seconda dalle14,00 alle17,30. Ogni sessione prevede una parte di pratica relazionale e una parte di riflessione verbale condivisa.
    • 3 lezioni teoriche in modalità online di 2 ore l’una, per complessive 6 ore di attività teorica in presenza o, a scelta, in modalità online.

    Il corso prevede un monte ore complessivo di 20 ore

    1° lezione teorica: presentazione del corso.

    Origine della pulsione aggressiva e con quali modalità si manifesta nel mondo contemporaneo.

    L’aggressività nella percezione di ogni persona.

    1° stage pratico:

    Prima parte: stazione eretta e gravità, giochi di equilibrio e resistenza. Tonicità del corpo: esercizi ludici che permettono di percepire l’irrigidimento e lo scioglimento dell’apparato muscolare.

    Seconda parte: rigidità e morbidezza degli oggetti psicomotori. Giochi di lotta.

    2° lezione teorica:

    Significato simbolico degli oggetti in psicomotricità.

    Esercizi ludici che permettono all’aggressività di esprimersi in un contesto regolato all’interno di un gruppo, di trasformarsi in gioco e di diventare piacevole e gestibile.

    2° stage pratico:

    Prima parte: giochi di proprietà e scambio con gli oggetti psicomotori – stoffe, palle, corde, cerchi e bastoni.

    Seconda parte: aggressività e appartenenza: il gioco dei due villaggi.

    3° lezione teorica:

    Riflessione condivisa sull’esperienza vissuta. I nuovi strumenti che l’approccio ludico della psicomotricità può fornire alla gestione dell’aggressività e dei conflitti in contesto educativo.

    Conclusioni del percorso formativo.