La psicomotricità, e in particolare il metodo relazionale, si distingue da tutte le altre attività di espressione corporea o educazione fisica previste nei programmi del curriculum scolastico per la sua natura di attivazione congiunta delle funzioni del corpo, della mente e dell’emozione con lo scopo di prenderne coscienza e imparare a gestirle nella maniera più consona al benessere psico-fisico dei partecipanti.
Viviamo un’epoca in cui la comunicazione avviene attraverso gli strumenti elettronici, quindi a distanza, in assenza della presenza corporea.
E’ quindi fondamentale offrire sia all’età dell’infanzia che a quella dell’adolescenza (per motivi diversi) lo spessore significativo della relazione diretta, fisica, personale e di gruppo, l’unica che consente di imparare, oltre al linguaggio verbale, quello non verbale, veicolo privilegiato per sentimenti, emozioni, pulsioni.
Non secondaria, nella comunicazione non-verbale, è la maturazione e l’utilizzo dell’empatia, funzione indispensabile per riuscire ad ascoltare le ragioni dell’altro e a moderare le proprie pulsioni aggressive.
Questo corso desidera fornire a educatori e insegnanti alcuni strumenti di base della psicomotricità che possono essere utili come supporto alla loro sempre più complessa professione. Quanto esposto in precedenza infatti può essere applicato alla primissima infanzia come all’età della scuola primaria, a quella della scuola media e a quella della media superiore.
Si svolge durante:
- 2 sabati di 7 ore l’uno per complessive 14 ore di attività pratico-esperienziale.
La giornata del sabato è suddivisa in due sessioni, la prima dalle 9,30 alle13,00 e la seconda dalle14,00 alle17,30. Ogni sessione prevede una parte di pratica relazionale e una parte di riflessione verbale condivisa.
- 3 lezioni teoriche in modalità online di 2 ore l’una, per complessive 6 ore di attività teorica in presenza o, a scelta, in modalità online.
Il corso prevede un monte ore complessivo di 20 ore
1° lezione teorica: presentazione del corso.
La psicomomotricità come scienza umana adatta a supportare le attività educative e il metodo relazionale Accamamam®. Le differenze fondamentali con le altre discipline corporee e fisiche contemplate in campo educativo. Brevi cenni storici e metodologici.
1° stage pratico: il movimento spontaneo
Parte prima: riscoperta del movimento spontaneo e della sua funzione creativa. Lo spazio, le posture, i contatti.
Seconda parte: l’immaginario prodotto dal gioco con particolari oggetti, gioco di gruppo con palle, cerchi e bastoni.
2° lezione teorica: il gioco libero.
L’importanza di consentire spazi di gioco libero per bambini, preadolescenti e adolescenti. Attraverso quale funzionamento il gioco psicomotorio consente la maturazione della coscienza di sé in rapporto a se stessi e al gruppo. Per mezzo di quali strumenti permette l’acquisizione della capacità di gestire le emozioni.
Come avvertire e comprendere i significati veicolati dal corpo e dall’occupazione dello spazio e dagli oggetti.
2° stage pratico: la relazione.
Prima parte: esperienza pratica di comunicazione attraverso il corpo e i gesti. Riconoscimento dell’altro nella relazione. Gioco spontaneo con le corde.
Seconda parte: la narrazione.
Esperienza diretta di come il gioco prenda spesso l’aspetto di una narrazione con personaggi, ruoli, scenari e svolgimenti fantastici. L’utilizzo psicomotorio di una favola della tradizione.
3° lezione teorica: il gruppo
La funzione del gruppo e della scelta di un ruolo nel gruppo. La narrazione come invenzione di mondi immaginari condivisi. L’utilizzo creativo delle favole e narrazioni tradizionali o comunque già note.
Conclusioni condivise del percorso formativo.